Sinossi

Un anno a Palmi rappresenta l’esordio di A. Pettinato in campo narrativo ma anche in campo saggistico. Dice infatti Giuseppe Catalfamo nella prefazione: “È uno scritto sui generis: un po’ racconto, un po’ saggio pedagogico, un po’ pamphlet. Ma è soprattutto un rendiconto del lavoro compiuto da un giovane dirigente scolastico in una scuola del Sud, che ha problemi di educazione e di convivenza suoi propri e pone ai dirigenti scolastici e ai docenti compiti particolari. E tuttavia, sotto questa veste si cela una trama emotivo – sentimentale: la trama degli stati d’animo con cui questo giovane dirigente si è fatto incontro al suo ufficio, con cui lo ha vissuto; la trama dei suoi entusiasmi, delle sue ansie, delle Sue aspirazioni, ma anche delle sue delusioni, dei suoi scoramenti, delle sue incertezze. Ragion per cui Un anno a Palmi è anche una confessione e un ripensamento, nel mentre è una constatazione amara della inutilità di un impegno e di una passione, allorquando sussiste e trionfa una politica scolastica che frustra e scoraggia, se non addirittura punisce, i migliori, colpevoli di non far parte della massa che trova il sostegno in certo sindacalismo demagogico e partigiano. ..”. “…Ma Un anno a Palmi non è solo questo. Vuole essere la dimostrazione di com’è possibile coniugare la funzione dirigente con il metodo democratico, malgrado le difficoltà e i rischi che questo comporta specie in una realtà sociale qual è quella del nostro Sud. Dimostrazione, altresì, di come tale funzione possa diventare matrice di innovazione, di entusiasmi, di reale crescita civile soprattutto per i giovani. Dimostrazione, infine, di come il dirigente debba farsi incontro alle esigenze educative del 2000, munito di perizia professionale e di specifiche attitudini per quanto concerne le sue incombenze tecnico – manageriali.